
....[Per quanto fossero le sei del mattino, la notte era ancora spessa e fredda. Ma già una strana schiarita livida si diffondeva nelle strade mute, indebolendo lo splendore dei fuochi, messaggera dell'alba terribile che si levava sulla Russia...
Erano esattamente le cinque e diciassette del mattino, quando Krilenko, barcollante di fatica, sali alla tribuna con un telegramma in mano:
— Compagni! il fronte nord telegrafa: «La XII Armata saluta il Congresso dei Soviet e gli annuncia la formazione di un Comitato militare rivoluzionario che ha preso il comando del Fronte nord...
Delirio indescrivibile: pianti, abbracci.
— ...Il generale Ceremissov ha riconosciuto il Comitato. Il commissario del governo provvisorio, Voitinski ha dato le dimissioni...».
Così Lenin e gli operai di Pietrogrado avevano deciso l'insurrezione, il Soviet di Pietrogrado aveva rovesciato il governo provvisorio e messo il Congresso dei Soviet davanti al fatto compiuto del colpo di stato. Si trattava adesso di conquistare tutta l'immensa Russia, e poi il mondo! La Russia avrebbe seguito e si sarebbe sollevata? E il mondo che farà? I popoli accoglieranno l'appello e la marea rossa inonderà il mondo?...]
I dieci giorni che sconvolsero il mondo
John Reed (1919)
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