lunedì 15 febbraio 2010
Sciopero generale cgil 12 marzo
Approvato all'unanimità l'ordine del giorno del direttivo Cgil per indire lo sciopero generale in data 12 marzo. L'ordine del giorno è stato proposto proprio da Guglielmo Epifani, il quale ha annunciato che impegna tutta l'organizzazione a muoversi coerentemente con lo spirito congressuale nel costruire lo sciopero generale in vista del 12 marzo.
Lo sciopero generale è stato proclamato per una durata di quattro ore, anche se non si esclude che per specifiche categorie o sulla base di peculiarità territoriali la durata possa essere differente.
La prima richiesta che la Cgil vuole fare al governo tramite questo sciopero è il blocco dei licenziamenti, richiesta che viene fatta non solo al governo ma anche a Confindustria e a tutte le imprese.
Si tenterà anche di richiedere il raddoppio dell'indennità di disoccupazione, di sostenere il reddito e prevedere ammortizzatori per i precari, estendere i contratti di solidarietà e infine di prevedere corsi di formazione durante il periodo di cassa integrazione al fine di aiutare i lavoratori a reinserirsi nel mondo del lavoro.
La Cgil ha elaborato anche un'analisi sociale e politica della situazione attuale in Italia e ha individuato i punti focali su cui lavorare nell'affrontare le vertenze, impedire la chiusura delle aziende, definire strumenti di politica industriale e infine avviare subito un piano per il Mezzogiorno. Lo sciopero però non vuole essere semplicemente un' adunata di critica alle attuali disastrose manovre del governo, ma vuole anche portare all'ordine del giorno quelle soluzioni che la Cgil ritiene possibili per uscire dalle secche della crisi economica. Queste proposte sono: il rilancio della lotta alla evasione fiscale; tassare come in Europa le rendite finanziarie, i grandi patrimoni e le stock option; abbassare la prima aliquota del 20%; unificare le detrazioni per i carichi familiari.
Vi saranno anche rivendicazioni per quanto riguarda il sociale con la richiesta di regolarizzazione per i migranti che lavorano, la richiesta di sospensione della Bossi-Fini per i migranti in cerca di rioccupazione, di abolire il reato di clandestinità, e infine di estendere l'art.18 del Testo Unico sull'immigrazione con l'obiettivo di equiparare il reato di caporalato a quello di tratta di esseri umani.
Il primo obiettivo dello sciopero generale sarà dunque la richiesta al governo di approntare valide manovre per controbattere la crisi economica che sta colpendo duramente i lavoratori italiani. Epifani infatti ha chiamato anche le aziende a prendersi le proprie responsabilità affinchè "non usino questa crisi come pretesto per licenziare e abusare della mobilità".
Secondo obiettivo dichiarato quello di andare a intervenire sulla politica fiscale, perché sempre citando Epifani: "è necessario intervenire subito perché il carico fiscale pesa in modo ormai intollerabile prevalentemente sul lavoro dipendente e sulle pensioni e se non si cambia rotta, per effetto del drenaggio fiscale a fine legislatura il lavoro dipendente registrerà un aumento di tre punti del prelievo"
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