giovedì 11 marzo 2010
Cgil verso lo sciopero generale.
Si va verso lo sciopero generale, indetto nella giornata di venerdì 12 marzo. “Come si può rimanere indifferenti?”: recita uno degli slogan scanditi dalla base in vista della mobilitazione di venerdì. E in effetti di cose ne sono successe negli ultimi tempi tali da rendere necessaria una mossa ad effetto capace di catturare l’attenzione dei media sulla gravità di una situazione che non accenna a uscire dal tunnel.
In base alle rivendicazioni espresse dalla Cgil il governo starebbe negando impunemente la crisi in atto, promettendo in modo grottesco che “nessuno verrà lasciato indietro”. Intanto però indietro sono già rimasti in tanti, con una disoccupazione che sta salendo alle stelle e con i precari che vengono licenziati senza complimenti dalla scuola e dalla pubblica amministrazione nel silenzio rumoroso degli organi di informazione. Si moltiplicano inoltre le vertenze sull’occupazione e le risposte del governo continuano colpevolmente a latitare.
Ma quali sono le rivendicazioni e le richieste elaborate dalla Cgil in vista dello sciopero generale?
Innanzitutto la Cgil chiede a Governo, Confindustria, e a tutte le imprese di fermare immediatamente i licenziamenti, raddoppiare la durata dell’indennità di disoccupazione e aumentare i massimali CIG senza trascurare gli ammortizzatori sociali per i precari. In secondo luogo si richiede di affrontare le vertenze e impedire la chiusura delle aziende cercando di definire nuovi strumenti di politica industriale. Si richiede anche un piano per la ricerca e uno per il Mezzogiorno, finora settori completamente dimenticati dal Governo. La Cgil in particolare propone una prima restituzione di 500 euro per il 2010 di quanto lavoratori e pensionati hanno pagato in più di tasca propria. Terzo: rivendicare una riduzione di tasse per lavoratori e pensionati in risposta alla durissima crisi che sta toccando le borse degli italiani; lotta all’evasione fiscale, e tassazione come in Europa di stock option e grandi redditi da conseguirsi con l’abbassamento della prima aliquota al 20%. Ultima, ma non ultima, la richiesta di costruire un futuro per l’Italia da conseguirsi attraverso la lotta alla schiavitù e con il perseguire una politica di accoglienza (e quindi con l’abolizione della Bossi-Fini e del reato di clandestinità).
Lo sciopero generale avrà la durata di quattro ore, anche se per alcune categorie di lavoratori non è da escludersi che la durata possa essere maggiore. La sensazione è che sarà uno sciopero intenso e partecipato, e la speranza è che possa lanciare un segnale forte al Governo che finora si è dimostrato sordo e cieco nei confronti dei lavoratori.
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