venerdì 12 marzo 2010
Il Tar toglie il bavaglio alle televisioni. Tratto da www.nuovasocietà.it
Il Tar del Lazio ha accolto la richiesta di Sky e Telecom Italia Media (editore per La7) a favore della sospensione del regolamento, esattamente all'art. 6 comma 2, varato dall'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che disciplina la par condicio in vista delle Regionali. L'Autorità potrebbe riunirsi già oggi per valutare gli effetti del pronunciamento del tribunale amministrativo. E la decisione potrebbe riaprire indirettamente la partita anche per la Rai: «Se il Tar dovesse bocciare in qualche modo i regolamenti - aveva detto ieri, il presidente Paolo Garimberti - si riaprirà il consiglio di amministrazione».
Le richieste sono state discusse davanti alla III sezione del Tribunale amministrativo regionale, presieduta da Maria Luisa De Leoni.
Il Tar ha accolto la richiesta di sospensiva di Sky e Ti Media «considerato che a conclusione di una prima delibazione - spiegano i giudici nella motivazione - propria della fase cautelare, risultano non sprovviste di profili di fondatezza del ricorso le censure dedotte avverso la delibera impugnata», nella parte in cui è prevista la normativa relativa ai talk show in periodo elettorale, che ha di fatto ha portato alla sospensione dei programmi di approfondimento.
«Si comincia smantellare il castello di illegalità». Così Michele Santoro commenta la decisione del Tar del Lazio sul regolamento Agcom per la par condicio.
«Aspettiamo ora di capire le motivazioni - aggiunge il giornalista - per vedere quanto il Tar intervenga anche se indirettamente sul regolamento della Commissione di Vigilanza». Ora Santoro attende dalla Rai un comportamento consequenziale e ricorda di aver sempre sostenuto l'illeggittimità delle disposizioni sulla par condicio.
«Sky Italia accoglie con grande soddisfazione la decisione del Tar del Lazio che sospende il provvedimento dell'Agcom con cui veniva esteso ai media privati il regolamento sulla Par Condicio predisposto per la Rai dalla commissione parlamentare di Vigilanza. Sky Italia - si legge in un comunicato - ha da subito contestato la legittimità di questo provvedimento e, come dimostra il dibattito andato in onda il 9 marzo scorso su Sky Tg 24 che ha coinvolto tutti i candidati alla presidenza della Regione Puglia, ha scelto da subito di prescindere dalle regole irragionevoli e inapplicabili previste dal regolamento della Par Condicio. Certa che i »faccia a faccia« rappresentino una componente fondamentale dell'informazione del cittadino, Sky Tg24 - si legge nella nota - continuerà a proporre nei prossimi giorni appuntamenti tra i candidati alla presidenza delle altre Regioni chiamate alla consultazione elettorale. La decisione del Tar di oggi ristabilisce il principio della libertà di espressione e tutela anche quello del libero mercato, previsti entrambi dalla Costituzione Italiana. Presupposti necessari per poter garantire ai cittadini di questo Paese il loro diritto ad un'informazione libera ed indipendente».
«Finalmente una buona notizia, non avevamo dubbi. Il Tar del Lazio ha deciso di levare il bavaglio alle trasmissioni soppresse accogliendo il ricorso presentato da Sky e Telecom Italia Media»: è questo il commento del portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. «L'Agcom si era vista costretta, almeno questa era la loro tesi, ad estendere l'assurdo regolamento al privato per non creare disparità con il settore pubblico - aggiunge -. La decisione del Tar non può che comportare una immediata decadenza del regolamento anche per il servizio pubblico. Siamo sicuri che le Autorità di garanzia e il Cda Rai vorranno immediatamente recepire questa decisione e in particolare la Rai vorrà comunicare l'immediata riapertura di tutte le trasmissioni arbitrariamente soppresse. Soppressione - conclude Giulietti - che ha creato forte indignazione e che ha fatto sì che l'esposto presentato da Articolo21 abbia raccolto oltre 20 mila firme in poche ore»
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