lunedì 1 marzo 2010
La Legge è uguale per tutti.
Fa sicuramente discutere il caso della mancata presentazione delle liste del PDL nella provincia di Roma per le prossime elezioni regionali. Eppure in questi casi la legge è chiara: tutte le liste andavano presentate entro le ore 12 di sabato 27 febbraio 2010 corredate di tutta quanta la documentazione necessaria, pena l’esclusione dalla competizione elettorale. Questa norma inoltre è valida da sempre, non è quindi neppure un’invenzione di qualche magistrato talebano o comunista per fare in modo che la Polverini non venisse eletta. In uno stato diritto, non ci dovrebbe nemmeno essere la possibilità di vincere ricorsi o di appellarsi al Capo dello Stato. Nemmeno il Padre Eterno in teoria potrebbe fare nulla. D’altronde di tempo per la presentazione, le liste ne hanno eccome: era infatti già possibile depositarle dalle 8 di mattina del giorno prima evitando così di recarsi in Tribunale all’ultimo minuto. Il problema posto è quello della democrazia contro la burocrazia: è vero certo che il PDL rappresenta il 40% circa dell’elettorato nella provincia di Roma, eppure se ad arrivare in ritardo fosse stata un’altra lista, che rappresentasse magari solo lo 0,001 dell’elettorato, non si sarebbe sicuramente sollevato nessun polverone, probabilmente non sarebbe apparso neppure un trafiletto su qualche giornale locale, ma non sarebbe in questo caso anche una mancanza di democrazia perché sarebbe negato ad alcuni elettori di esprimere le proprie idee?
Aspettando gli ulteriori sviluppi dei vari ricorsi, ricordiamo che la legge è uguale per tutti, anche per le liste. La prossima volta si scelgano meglio i delegati di lista.
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