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venerdì 19 marzo 2010

In Francia è arrivata la riscossa socialista





I socialisti hanno sorpassato l'Ump, il partito guidato da Sarkozy. Nel complesso in queste elezioni municipali francesi, la sinistra ha conquistato il 29,1% dei suffragi contro il 27,3% della destra.

Si è già parlato oltre che della sconfitta di Sarkò anche dell'ondata di astensioni che ha caratterizzato questa tornata elettorale, un astensionismo che ha interessato un numero incredibile di francesi: meno della metà, infatti, si sarebbe recata alle urne per esprimere la propria preferenza.

Europe Ecologie, il partito ambientalista che fa capo all'ex mito sessantottino Daniele Cohn-Bendit, si propone con un dignitoso 11,5% come terza forza del paese insieme al partito di estrema destra di Jean Marie Le Pen, il quale si è invece attestato sull'11%.

Sarkozy e i suoi tentativi di sviare l'attenzione dell'opinione pubblica francese dai problemi del paese hanno dunque fallito nell'intento tanto che gli esiti delle elezioni francesi potrebbero quasi suonare come campanello d'allarme nelle orecchie di Silvio Berlusconi, il quale come Sarkò dovrà a breve affrontare le elezioni regionali in Italia.

In Francia la sconfitta di Sarkozy a qualche giorno dall'esito delle elezioni appare sempre più netta. L'Ump infatti è apparso in regresso un po' in tutte le regioni e i socialisti appaiono finalmente in grado di rovesciare i rapporti di forza palesemente sbilanciati a favore della destra da troppo tempo.

Il secondo turno avverrà domenica prossima, e in quella occasione si dovranno decidere quali coalizioni saranno chiamate a guidare le 26 regioni francesi (24 delle quali appartenevano già alla gauche).

Ma chi sono gli astensionisti medi che hanno disertato le urne? Tendenzialmente sono elettori dell'Ump, elettori delusi che hanno deciso di non recarsi a votare probabilmente per un deciso calo di motivazioni. Basti pensare che nel 2004 gli astensionisti erano circa il 39%; nel 2010 sono almeno il 50%.

Preoccupa del resto oltre all'astensionismo anche il successo di Le Pen e del suo partito il Fronte Nazionale. Le Pen è alla guida di un partito fortemente schierato a destra e potrebbe emergere come uno dei veri vincitori di questa tornata elettorale. Sarkozy intanto non se la passa di certo bene. Ha riunito i principali esponenti della maggioranza all'Eliseo già subito dopo i primi risultati delle elezioni, e i primi a raggiungerlo sono stati Fillon (segretario generale dell'Eliseo) e il ministro degli Interni Hortefux. Fillon del resto ha voluto rincuorare gli elettori dell'Ump dichiarando che "nulla è deciso per il secondo turno" ed ha lanciato un appello "alla mobilitazione degli elettori della maggioranza presidenziale". Fillon ha poi rincarato la dose dichiarando:" Dobbiamo combattere insieme tutte le forme di delinquenza che indeboliscono il nostro patto repubblicano... dobbiamo respingere coloro che chiedono di fare delle regioni dei contropoteri".

Gli risponde Martine Aubry, segretario socialista, la quale ha affermato che "Gli elettori hanno espresso oggi il loro rifiuto di una Francia divisa e indebolita, hanno detto di volere una Francia più giusta e più forte....Il voto di rappresenta l'adesione ad un progetto, che è quello di proteggere i francesi e preparare il loro futuro. E' un incoraggiamento per noi, e la dimostrazione che quando il Partito socialista è unito e rivolto ai francesi, ritrova la loro fiducia..... Per noi si tratta soprattutto del segnale di un dovere da rispettare, quello di unire la sinistra. Siamo il primo partito, dobbiamo radunare i nostri alleati, nella chiarezza degli impegni e nel rispetto di ognuno...".

Tra gli sconfitti oltre a Sarkozy troviamo però anche Bayrou, leader dei centristi del MoDem, il quale esce del tutto con le ossa rotte da questo primo turno di elezioni regionali, non riuscendo nemmeno a raggiungere il 5% dei voti. Ancor più che lo stesso Bayrou si era proposto come la terza forza del paese, come l'alternativa centrista a una possibile polarizzazione, utilizzando accenti e slogan molto simili a quelli dell'Udc di Casini.

Dopo l'ottimo risultato conseguito da Bayrou nelle presidenziali del 2007 con il 18,5% delle preferenze dunque, il credito del politico francese con i suoi concittadini sembra del tutto estinto.

Il MoDem finisce lontanissimo dalla posizione di "terza forza" che è l'ambizione dichiarata del suo leader. Rispetto alle regionali del 2004 dell'antenato del partito, l'Udf (11,95%), i voti sono diventati quasi un terzo. Già nelle europee dell'anno scorso, il MoDem era precipitato all'8,4% dopo l'exploit di Bayrou alle presidenziali del 2007 (18,57%).

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