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mercoledì 27 luglio 2011

Ripudiamo l'Europa di Breivik e dei razzisti

Anders Behring Breivik ha massacrato nell'isola di Utoya circa 68 ragazzi a colpi di arma da fuoco. Lo ha fatto coerentemente alle sue idee estremiste di destra, conservatrici e intolleranti, impastate di misticismo e religione cristiana fondamentalista. Ci hanno raccontato da almeno dieci anni di uno scontro di civiltà in atto tra Occidente e Islam, è questo che è riuscito a produrre il mondo dopo caduta dell'Unione Sovietica e la crociata antimarxista. Ora, dopo il successo di questa crociata ci si vuole spingere oltre, e Breivik, seppure tutti abbiano preso le distanze da lui, ha solamente portato alle estreme conseguenze le idee della destra estremista e conservatrice che sta prendendo piede un pò in tutta Europa.
In Italia Mario Borghezio ha difeso le posizioni di Brievik causando una presa di distanze netta e convinta di tutto lo spettro politico,da destra a sinistra, ma le parole di Calderoli, che ha definito le dichiarazioni di Borghezio farneticanti, non possono essere sincere. Calderoli ha fatto pascolare maiali sulle moschee, ha dichiarato che la Francia ha una nazionale di calcio di islamici, zingari negri e comunisti, e non si è mai dissociato dagli atti di vergognoso razzismo dei vari Borghezio, Gentilini e compagnia cantante. Non lo ha fatto perchè la Lega rappresenta esattamente il prototipo del partito identitario di estrema destra, nazionalista e che persegue il fine dell'annientamento del multiculturalismo, il progetto ammirato da Brievik, il mostro di Oslo.

Borghezio si è difeso dicendo che le sue idee sono quelle di Oriana Fallaci, come se questo fosse una scusante. Ora, per i lettori riportiamo solo uno stralcio delle parole della defunta scrittrice, non certo una candidata al nobel per la Pace: « Sì, io odio i Bin Laden. Odio gli Zarkawi. Odio i kamikaze e le bestie che ci tagliano la testa e ci fanno saltare in aria e martirizzano le loro donne. Odio i bastardi che insozzano le facciate delle chiese. Odio gli Ward Churchill, i Noam Chomsky, i Louis Farrakhan, i Michael Moore, i complici i collaborazionisti, i traditori, che ci vendono al nemico». Ora, da comunista io mi sento di rigettare con violenza tutte queste posizioni razziste, intolleranti e antimoderne. L'Europa cui Borghezio, Brievik e l'ammasso dei loro sostenitori guarda è l'Europa delle crociate, l'Europa dell'oscurantismo che bruciava vivi gli eretici, un Europa ottusamente fanatica in un mondo in cui i "talebani" eravamo noi, e i tolleranti, amanti della scienza e della cultura erano proprio gli arabi che rovinano i sonni del povero Borghezio.
Osservando il mondo in macerie del 2011 provo l'orgoglio di ritenermi ancora marxista e comunista nel 2011, un orgoglio da non declinarsi solo come mero orgoglio identitario, bensì come pratica quotidiana di approccio alla realtà, un approccio qualitativamente e oggettivamente superiore, sotto ogni punto di vista, alle derive violente e orribilmente oscurantiste che stanno prendendo piega nel XXI secolo.

Che piaccia o no, venuta meno l'ideologia, ovvero il collante capace di coordinare gli sforzi di culture e religioni diverse verso un fine comune, nel mondo sono tornati a farla da padrone il profitto e Dio. Il profitto è il "Dio" capitalista lasciatoci dal mondo post-guerra fredda, prodotto dalla vittoria del modello americano su quello sovietico e dallo sgretolamento inesorabile della visione marxista della società; il "Dio" che ci viene lasciato dalla distruzione degli ideali socialisti, comunisti e marxisti è invece un Dio maledettamente crudele, un Dio intollerante che propugna il "clash of civilizations", rigetta il multiculturalismo, e trova come propellente il fallimento e il disgregamento sociale provocato dal capitalismo in rovina. Il sistema economico attuale negli ultimi vent'anni ha prodotto disuguaglianze crescenti, e non voglio dilungarmi sul deserto culturale e valoriale che ne è l'inesorabile conseguenza. Il fanatismo intollerante e razzista è il risultato di un approccio che, al posto che comprendere che questo azzeramento valoriale è strettamente correlato al sistema economico che lo ha prodotto, ne addossa la colpa al multiculturalismo e alla globalizzazione, sicuramente la via più semplice di affrontare un problema troppo complicato per ricevere delle risposte univoche.

Un mondo capitalista regolato unicamente dal profitto e dalle leggi di mercato, in sostanza, una volta deprivato delle ideologie che tenevano insieme i lavoratori di ogni cultura, ogni paese, ogni religione, in quanto facenti parte della stessa classe sociale di sfruttati,non può che portare alla lunga a una divisione tra i lavoratori operata in base a criteri etnico-religiosi, che potrebbe alla lunga portare a una balcanizzazione mondiale e al tanto sbandierato "Clash of Civilizations". Le teorie marxiste e comuniste sono un antidoto rispetto a questo. Le teorie socialiste si muovono verso un superamento graduale delle differenze etnico-religiose tra i paesi, promuovendo forme di cooperazione comune in vista di un fine condiviso, un fine che vede i lavoratori e gli uomini di tutto il mondo cooperare per una società dove vi siano giustizia e uguaglianza per tutti. Per questo come comunisti del XXI secolo dobbiamo rivendicare il nostro netto rifiuto nei confronti di qualsiasi conflitto che avvenga su base che non sia prettamente di classe, ovvero teso al rovesciamento dei rapporti di forza che vedono i mezzi di produzione nelle mani del 10% della popolazione mondiale.Per questo come comunisti del XXI secolo dovremmo comunicare agli estremisti di destra di tutto il mondo, e sono tanti, che troveranno in noi sempre e comunque degli instancabili oppositori nel loro disegno bestiale di distruzione. Ovunque ci saranno dei comunisti ci sarà ancora qualcuno pronto a lottare per la cooperazione interetnica volta al superamento del capitalismo e all'amicizia tra tutti i popoli mondiali; e anche se siamo deboli e battuti, sarà la stessa sopravvivenza delle nostre idee a rappresentare una minaccia terribile per tutti i razzisti del mondo. I razzisti e i fanatici del mondo devono sapere che troveranno nei comunisti una barriera inesorabile che dovranno superare se vorranno cercare di imporre la loro terrificante visione della realtà. Per questo non dovremo mai vergognarci di sbandierare le nostre idee, idee che parlano di solidarietà tra i popoli laddove il capitalismo parla di competizione e il fanatismo di estrema destra parla di odio

D.C.

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