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giovedì 28 ottobre 2010

L'Italia riscopre la disoccupazione. www.controlacrisi.org





I dati smentiscono l'Istat: i disoccupati non sono all'8,2%. Per Bankitalia tasso reale all'11%, a sorpresa lo ammette anche Tremonti. Cgia Mestre: oltre 2,6 milioni senza lavoro. E l'Istituto certifica il calo occupazionale nelle grandi imprese

di rassegna.it
Quanti sono i disoccupati in italia? Più di 2 milioni e 600mila. Negli ultimi due anni sono aumentati di 500mila unità, la disoccupazione vera è sopra l'11%. Sempre più soggetti rivedono i dati ufficiali sui senza lavoro nel nostro paese, ritoccandoli al rialzo e fornendo un quadro molto più grave di quello sostenuto dal governo. Oggi (28 ottobre) è la volta di Bankitalia e della Cgia di Mestre. Draghi conferma le anticipazioni del Bollettino statistico e il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ammette la situazione: su queste cifre "c'è assoluta condivisione", dice.

Si comincia proprio con la Banca d'Italia. Il tasso di disoccupazione reale supera l'11% secondo il governatore, Mario Draghi, che parla in occasione della giornata mondiale del Risparmio. Palazzo Koch già l'aveva detto qualche giorno fa, smentendo i dati Istat che davano la disoccupazione all'8,2% in agosto. Com'è possibile? Semplice: non bastano i classici "disoccupati", bisogna contare anche i lavoratori in cassa integrazione e gli scoraggiati, cioè quelli che riunciano a cercare lavoro. Draghi afferma: "Si calcola per l'Italia un tasso di sottoutilizzo superiore all'11% delle persone potenzialmente occupabili, come in Francia, più che nel Regno Unito e in Germania".

I disoccupati reali in Italia sono 2.621.000, oltre mezzo persone in più rispetto al numero calcolato dall'Istat. A rafforzare il concetto arriva la Cgia di Mestre. In Campania la disoccupazione reale è al 20,1% (5,8 punti in più rispetto al dato ufficiale), spiega l'associazione artigiani delle pmi, in Puglia al 17,5% (+4), in Calabria al 17,3% (+ 5,7) e in Sicilia al 16,8% (+1,8). Al Sud il dato medio si attesta al 17,2%. A livello nazionale invece si colloca al 10,2%, quasi due punti in più rispetto al dato Istat.

Brutte notizie arrivano dall'Istat stesso. Riguardano l'occupazione nelle grandi imprese: nel mese di agosto, secondo l'Istituto, in termini tendenziali l'indice ha evidenziato una variazione negativa dell'1,45% al lordo della cig e dello 0,8% al netto, rispetto allo stesso mese del 2009. Depurata dagli effetti stagionali, l'occupazione è scesa dello 0,1% lordo e variazione nulla al netto. Nel confronto tra la media degli ultimi tre mesi (giugno-agosto) e quella del trimestre precedente (marzo-maggio), poi, si è registrato un calo dello 0,3% sia lordo che netto. Nei primi otto mesi 2010 l'occupazione è calata dell'1,8%, che arriva all'1% al netto della cig.

Anche Tremonti, a sorpresa, ammette la gravità della situazione. Chiamato a commentare le parole di Draghi, il ministro stavolta non si tira indietro, non smentisce ma condivide: con la disoccupazione all'11%, dichiara, il governatore "ha rimosso alcuni equivoci. Nell'accezione di oggi c'è assoluta condivisione. Insieme possiamo condividere anche altri punti di vista".

Tremonti "dà ragione a Draghi e quindi anche alla Cgil". E' il commento del segretario generale, Guglielmo Epifani. "C'è un allarme lavoro e occupazione", torna a ribadire. Per questo bisogna ripartire dal piano per il lavoro: un progetto "dovrebbe essere il vero obiettivo del governo ed è questa la grande questione".

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