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domenica 7 marzo 2010

Nigeria: continuano i massacri, 200 i morti per scontri di religione.


di Daniele Cardetta





Non si parlava da qualche tempo di Nigeria, il che forse poteva ingannare i lettori più ottimisti facendo loro intendere una possibile pacificazione in atto nell’area; purtroppo nulla di più sbagliato.
Ammontano a circa duecento i morti a seguito dei violentissimi scontri armati avvenuti il 7 marzo tra nomadi musulmani e cristiani abitanti nei sobborghi della città di Jos, sul cui carattere multietnico e multireligioso avevamo attirato l’attenzione tempo addietro.
A dare l’allarme alcuni testimoni sopravvissuti alla furia della battaglia i quali hanno raccontato che i nomadi sarebbero arrivati nella notte sparando a vista nel quartiere. I nomadi autori dell’aggressione sarebbero appartenenti all’etnia Fulani e avrebbero avuto l’intento manifesto di infierire un duro colpo alla popolazione di etnia Berom (di natura non nomade ma sedentaria).
Anche donne e bambini sono rimasti vittime incolpevoli della furia omicida e moltissimi abitanti del villaggio di Dogo Nagawa avrebbero già lasciato le proprie case. Da quando è stato eletto come presidente provvisorio il cristiano Goodluck Jonathan in vista delle elezioni del 2011 la situazione è degenerata con scontri tra musulmani e cristiani che nel 2010 hanno già provocato la morte di almeno cinquecento persone.
Il presidente Jonathan ha intanto allertato l’esercito nella speranza di riuscire a contenere una violenza che appare ben radicata anche nella conflittualità tra differenti etnie che hanno accumulato motivi di risentimento nel corso degli anni che minacciano di saldarsi ai contrasti religiosi creando un mix devastante

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