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giovedì 11 febbraio 2010

Grecia in ginocchio per gli scioperi, lacrimogeni sui manifestanti.





Di Daniele Cardetta

La Grecia è in ginocchio. Il paese ellenico, duramente colpito dalla crisi economica, assiste in queste ore a uno sciopero di protesta generale che blocca anche il traffico aereo.
La disoccupazione alle stelle e le gravissime difficoltà che il governo greco sta incontrando nel cercare di uscire dalla crisi hanno gettato benzina sul fuoco rendendo molto grave la situazione nel paese. Ad Atene circa 7000 persone hanno deciso di sfilare per le strade per manifestare la propria contrarietà alle manovre di austerity promosse dal governo socialista al potere. Va detto che la situazione economica ereditata da Papandreou nell’ottobre 2009 non erano delle migliori, e con il passare dei mesi è anche peggiorata con una crisi del debito che sta ora mettendo sull’attenti anche Bruxelles indebolendo notevolmente l’euro.
Lo sciopero indetto è stato capillare e coinvolge ministeri, uffici pubblici e anche le scuole, ed è una dimostrazione lampante di come i greci vogliano manifestare un segnale forte al governo. Le indicazioni provenienti da Bruxelles invece vanno in direzione contraria dato che il governo di Papandreou sarà chiamato a tagliare notevolmente i salari ed ad aumentare le tasse per far rientrare la crisi economica.
I sindacati greci, Adedy e il comunista Pame, dunque si preparano alla lotta dura, anche perché la disperazione e la mancanza completa di fiducia nel futuro si sta lentamente impadronendo di una fetta sempre più ampia di cittadini greci.
Nel corso della manifestazione svoltasi nel centro di Atene intanto la polizia ha dovuto utilizzare i lacrimogeni per disperdere decine di camionisti che hanno cercato di rompere i cordoni di sicurezza a bordo dei loro mezzi. La situazione dovrebbe normalizzarsi al termine dello sciopero anche se alla luce dei provvedimenti di austerità presi dal governo la situazione sociale resta infiammabile e quindi occorrerà monitorare con attenzione le vicende del vicino paese ellenico. Sarà interessante anche vedere come il PASOK, il partito socialista guidato da Papandreou, riuscirà a relazionarsi con l’opinione pubblica dopo lo sciopero generale, e se quindi riuscirà a tenere ancora in mano la situazione.

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