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sabato 13 novembre 2010

La Cina "all'assalto" del Portogallo

Recentemente è avvenuta una importante visita di Hu Jintao, il presidente cinese, in Portogallo. Al termine del viaggio nel paese lusitano Hu Jintao ha dichiarato di voler intraprendere misure concrete al fine di aiutare Lisbona, in difficoltà per via dell’ingente debito pubblico che sta strangolando il paese. Pechino in sostanza sarebbe pronta a sostenere gli sforzi del Portogallo per ridurre l’impatto della crisi, il che vorrebbe dire che i cinesi si impegnerebbero a breve nell’acquisto del debito pubblico portoghese.
La situazione economica del paese iberico, effettivamente, non è delle più rosee, tanto che gli oneri finanziari sono in aumento e il rischio è che Lisbona possa tra breve ripercorrere lo stesso percorso di Atene e cercare il sostegno finanziario dell’Unione Europea e del Fondo Monetario Internazionale al fine di arginare la crisi del debito.
La maggior parte degli investitori infatti, almeno stando a quanto riferito dal ministro dell’Economia portoghese Josè Vieira da Silva, sarebbe concentrata in Europa e Stati Uniti, e quindi un ingresso di capitali cinesi sarebbe propedeutico a diversificare la base di investitori facendone così giovare l’economia di Lisbona. Tralaltro un alto funzionario portoghese, che ha preferito celare la sua identità, ha riferito che gli investitori cinesi avrebbero già messo le mani sul 5% del debito lusitano nel febbraio 2010, e su un altro 19,5% a marzo. La situazione ora emerge in tutta la sua chiarezza dato che Pechino aveva già comprato titoli di Stato spagnoli e avanzato un’ offerta dello stesso tenore al governo ellenico.
Considerato che Pechino tiene letteralmente per le mani i cordoni della borsa statunitense, detenendo oltre 900 miliardi di dollari del debito di Washington, ora i cinesi stanno pensando a insediarsi anche in Europa.
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