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giovedì 11 novembre 2010

Riflessioni su la Fds e Sel.





Siamo arrivati al capolinea?? gli editoriali sulla fine dell'impero di Berlusconi si sprecano un pò dappertutto, e già è cominciato il conto alla rovescia per riuscire a determinare quando cadrà il governo. La situazione del Paese è ormai drammatica, la disoccupazione ha raggiunto un livello preoccupante e il capitalismo nel suo insieme è stato messo di fronte alle sue inevitabili contraddizioni che, ora private di qualsiasi argine, hanno travolto la società nel suo insieme. Ho già parlato dell'individualizzazione della società che lascia gli individui da soli contro il capitale, e ho già parlato anche della crisi di valori che ha visto l'Italia regredire sotto ogni punto di vista. Nulla di nuovo, senz'altro, tuttavia la gravità della situazione merita, secondo me,un approfondimento ulteriore.
Ora sembra che sia il partito di Sinistra e Libertà di Niki Vendola ad accendere le speranze della sinistra italiana,ma da comunista non riesco a vedere in tutto ciò un processo positivo. Mi spiego meglio: indubbiamente Vendola rappresenta un personaggio positivo se lo rapportiamo al PD, quello che dovrebbe essere il principale partito di opposizione, ma se lo guardiamo dall'occhio della sinistra le cose non sono poi così rosee. Ci troviamo in un epoca dove , non mi stancherò mai di ripeterlo, non c'è più da riformare un sistema bensì da accrescerne le crepe per farlo collassare ed edificarne un altro, alternativo, che ne possa consentire il superamento. Chiaramente si può non essere daccordo con tutto ciò, eppure Vendola ha scoperto solamente due anni fa di non esserlo, si è riscoperto socialdemocratico sulla via di Damasco. Certo, in molti, giustamente, diranno che il comunismo non è altro che un bel sogno, una utopia appunto, e in quanto tale Vendola rappresenterebbe la sua maturazione in un progetto concreto. Anche questa obiezione tuttavia non mi convince, credo che per proteggere i diritti dei lavoratori, dei giovani e delle persone in difficoltà occorra tornare a parlare di lotta di classe e non cercare larghe intese con confindustria, imprenditoria e Udc di turno. Con il suo nuovismo Vendola non fa altro che riproporre un film già visto, certo abbellito da una capacità dialettica che tutti gli riconoscono, ma in realtà privo di elaborazioni innovative. Vendola non ha la mimima intenzione di sovvertire lo stato di cose presenti, non ha alcuna intenzione di predere il toro per le corna; giustamente dal suo punto di vista vuole pèortare avanti un discorso di larghe intese, il che sarebbe comunque indubbiamente un risultato positivo se dovesse consetire di mandare a casa questo governo indegno, ma non sarebbe un reale passo in avanti in assoluto, in quanto non credo che riformandolo il sistema Italia possa tornare a funzionare. Diciamoci le cose come stanno: se in Italia si vogliono cambiare seriamente le cose si devono fare cose che Vendola non ha la minima intenzione di fare e di dire, e comprensibilmente, perchè nessuno guadagnerebbe voti nel dire che la mafia è giunta al governo e bisognerebbe realizzare una vera rivoluzione per invertire la rotta. In venti lunghi anni di Berlusconismo hanno propagandato nella società un idea di rivoluzione come ormai passata e utopistica, avendo infatti tutto l'interesse a spazzare via ogni possibilità di sovvertimento dello stato di cose presenti a favore di un più controllabile, e comprabile riformismo.
Vendola parla di rivoluzione culturale, ma quale? la sua forse. Appare perlomeno bizzarro e curioso che i sostenitori di Sel si riconoscano nell'appoggio incondizionato e quasi fanatico nel loro leader e non nel programma e nelle idee della loro reraltà politica. E si perchè per il 99% il programma di SEL è uguale in tutto e per tutto alla Federazione della Sinistra, basta inserire un paio di volte l'aggettivo comunista però per far trasalire i poveri vendoliani.La cosa più divertente di tutti poi è osservare come gli elettori e i militanti di Sel si considerino il movimento del futuro di questo paese, come se fossero una setta di eletti che ha avuto la fortuna di stringersi intorno al suo mentore di turno.Il fatto che il loro programma sia uguale a quello di un altro partito evidentemente non li sfiora, loro votano il "valore aggiunto" Vendola, e anzi sono disgustati dai comunisti cattivi che continuano a sbandierare i "simboli del passato", quando non vengono direttamente definiti "zombie". Ora è chiaro che io non mi sento assolutamente un nemico di Niki Vendola, ed è chiarissimo come lui cerchi in tutti i modi di distruggere la Federazione della Sinistra per fagocitarne il residuo consenso elettorale, si chiama politica questa; quello che mi lascia sconcertato è la miopia di migliaia di giovani che si sono da sempre disinteressati della politica e non appena hanno visto un personaggio buttare nel fango la falce e martello, ma in sostanza sostenere le STESSE IDENTICHE cose, si sono di colpo emozionati e hanno riscoperto la speranza.Tutto questo non fa che farci capire che siamo nel giusto e darci la forza di continuare. Siamo nel giusto perchè i veri ossessionati da un simbolo non siamo noi, che non abbiamo nessun motivo per vergognarci della falce e del martello i simboli del lavoro,bensì coloro che con isteria hanno gettato fango su tutta la cultura comunista e il passato glorioso che il PCI ha costruito in questo ingrato paese. Frose perchè quel simbolo, come tutti i simboli, porta con sè delle emozioni, dei sentimenti, quella rabbia contro le ingiustizie che tanto fa tremare i signori che ci governano. Abiurando un simbolo spesso, non si rinuncia solamente a un segno del passato, spesso si rinuncia a un'anima. Continuino i giovani di belle speranze ad emozionarsi ai discorsi di Niki, continui Niki a fare politica, male non farà ne sono convinto; magari farà anche del bene in questo paese, ma non credo che potrà risolvere i problemi dell'Italia. Non lo potrà fare perchè non è con i compromessi che si risolvono le tare genetiche di questo paese malandato, non è con la mediazione che si potrà costruire un futuro di giustizia reale e di equità; non lo è perchè esistono poteri forti nemmeno troppo nascosti che non lo vogliono, e loro non si commuoveranno di fronte ai discorsi di Niki ma ci schiacceranno come hanno sempre fatto sotto il tacco del loro stivale.Sarà allora che forse la gente riuscirà a capire a cosa servono e chi sono i comunisti.

di Daniele Cardetta

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