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mercoledì 5 maggio 2010

Il Kke occupa il Partenone ed espone uno striscione: “People of Europe rise up”





Mentre tutti quanti aspettano con trepidazione, e di certo non con impazienza, le draconiane riforme economiche che Papandreu dovrà prendere per far rientrare l’economia greca in carreggiata, nella giornata del 4 maggio il Partito Comunista Greco ha occupato il suolo del Partenone al fine di manifestare la propria contrarietà ai tagli che andranno a colpire la maggioranza della popolazione.
«Vogliamo mandare un messaggio nei luoghi più lontani della Grecia e dell'Europa, misure come queste, che cancellano la sicurezza sociale, vengono adottate in tutta l'Europa. Ma l'ira popolare scuoterà le organizzazioni imperialiste (Ue e Fmi)»: ha dichiarato il deputato Nikos Papaconstantinou del Kke.
Sono in arrivo infatti riforme pesantissime come la cancellazione della tredicesima e della quattordicesima per i dipendenti pubblici, il blocco dei salari, l’aumento dell’età pensionabile e tutta una serie di bonus che verranno eliminati dall’oggi al domani. Previsto un aumento anche dell’Iva al 23%, tanto che oltre al Kke hanno protestato anche migliaia di studenti e docenti per le strade di Atene, dove si trova la Camera, costringendo gli agenti antisommossa a pesanti cariche e tafferugli.
Intanto il Kke grazie anche al sindacato di riferimento, il PAME, sta costruendo dal basso un opposizione alle misure previste dal governo, e il fatto stesso che il Partenone sia stato occupato da bandiere rosse e striscioni sta a testimoniare il fatto che tale partito si mostra sempre di più come una realtà all’interno delle dinamiche della Grecia.
Atene dunque è una città in fermento e nessuno, di fronte all’evolversi della situazione economica, può dire fattivamente a cosa si andrà incontro da qui ai prossimi mesi.

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