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martedì 11 maggio 2010

La Sinistra riparte dai giovani





I tempi, per la sinistra in Italia, non sono di certo dei migliori ormai da anni, e se poi per sinistra prendiamo in considerazione i partiti o le realtà politiche che ormai non sono più rappresentati in parlamento le cose vanno sicuramente ancora peggio.

Siamo ormai quasi adusi a litigi, divisioni, diaspore e massacri interni, situazioni da sempre tipiche dell'autolesionismo della sinistra nostrana.

In molti non hanno ancora dimenticato quel lontano 1998, quando quella maledetta scissione tra Rifondazione e Comunisti Italiani ha diviso un bacino elettorale ancora invidiabile se visto dagli occhi di noi delusi del 2010.

La divisione tra i due partiti eredi del glorioso PCI in Italia ha spesso lasciato interdetti coloro i quali non masticano la politica, e la situazione è andata facendosi man mano sempre più grottesca mano a mano che il quadro nazionale si faceva più fosco per la sinistra. Questa divisione si è poi aggravata con ulteriori scissioni: quella di Sinistra Critica con Turigliatto, e quella del Partito Comunista dei Lavoratori di Ferrando. Per quanto non considerevoli dal punto di vista quantitativo queste due ulteriori scissioni hanno comunque contribuito a frazionare ulteriormente la galassia "comunista", aprendo la strada alla scissione per eccellenza con Sinistra e Libertà e Vendola.

A distanza di qualche anno la situazione a ben guardare non è migliorata, anche se la novità nel panorama a sinistra del PD potrebbe essere rintracciata nel tentativo di Federazione della Sinistra di riaccendere un dialogo su scala nazionale tra Rifondazione Comunista e il Partito dei Comunisti Italiani. Dopo le dure sconfitte elettorali patite nelle elezioni regionali ed europee dunque questa federazione rappresenta un tentativo di mettere insieme quello che resta, e potrebbe in fieri anche portare a una storia riunificazione de facto dei due partiti divisi in un'unica casa. Dopo qualche mese dal lancio del progetto tuttavia la strada da fare sembra essere ancora moltissima, anche se si iniziano a intravedere alcuni segnali di luce in fondo al tunnel.

A Torino (un esempio per il Piemonte) la FGCI (Federazione Giovani Comunisti Italiani), e i GC (Giovani Comunisti), rispettivamente le due organizzazioni giovanili di Pdci e Prc, hanno cominciato una fattiva collaborazione sul territorio che si è concretizzata nel coordinamento e nel lavoro comune, seppur mantenendo ciascuno la propria distinta identità. Il segnale lanciato dai giovani militanti torinesi di Prc e Pdci ai loro partiti sembra dunque quello di premere per una collaborazione che possibilmente possa estendersi a ogni livello e in ogni regione e realtà territoriale. Fgci e Gc hanno dunque dimostrato che, constatando che mala tempora currunt, collaborare non solo è possibile ma è anche propedeutico a una riorganizzazione della sinistra che passi anche e soprattutto dai giovani, che sono coloro che dovranno cercare di prendere in mano quello che resta della sinistra per rilanciarla.

La speranza è che tale tendenza possa estendersi in tutta Italia, cosa che di fatto sta già avvenendo, e possa essere da stimolo non solo a coloro che sono direttamente coinvolti dalla vita di "partito", o ai simpatizzanti, ma anche a tutta la società civile.

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