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domenica 30 maggio 2010

India: bombe sui binari, forse 150 i morti. Le autorità accusano i maoisti






Di Daniele Cardetta

Lamiere attorcigliate disseminate tra i binari sabotati della ferrovia del Bengala occidentale restano a ricordare ai presenti il terribile attentato che ha colpito l’India. Almeno 110 i morti accertati, ma il bilancio delle vittime potrebbe aggravarsi ulteriormente e le autorità temono che si potrebbe parlare nel giro di poche ore anche di più di 150 morti.
Ma cosa è successo esattamente sulla ferrovia del Bengala occidentale? Cinque ordigni a bassa potenza sono state ritrovate a ridosso di un binario nello stato orientale di Orissa. Il deragliamento si è consumato con il favore delle tenebre, mentre i passeggeri ne approfittavano per dormire nel tragitto che li portava da Calcutta a Mumbai. Il punto dove è avvenuto lo scontro frontale con un treno merci proveniente dalla direzione opposta è locato in una zona territoriale in mano alla guerriglia maoista, e anche alcuni volantini maoisti sono stati rinvenuti in un edifico non troppo distante dal luogo dell’impatto. I sospetti delle autorità dunque cadono tutti sull’organizzazione paramilitare maoista, ormai ritenuta terrorista dal governo indiano sin dal 2009.
Per quanto ricostruire esattamente la dinamica del terribile incidente non sia del tutto possibile, pare che il deragliamento sia avvenuto per l’asportazione di alcune componenti metalliche che tenevano insieme le traversine del binario.
In tutto il Bengala occidentale ora i treni e i convogli notturni sono stati vietati e il governatore ha chiesto al governo un intervento più energico nei confronti della guerriglia maoista che sta lentamente avendo il sopravvento in molte regioni indiane. Sono più di 20mila i maoisti in armi che stanno mettendo in ginocchio le autorità, e sono diffusi in 21 dei 29 stati dell’Unione indiana.
Questo ultimo attentato, insieme ad altri assalti ai danni dei paramilitari e della polizia, mostrano che la guerriglia maoista sta operando un vero e proprio salto di qualità nel suo assalto allo Stato.

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